Programma Europa per i Cittadini: le priorità 2016

Pochi giorni fa sono state pubblicate le nuove priorità per i progetti del Programma Europa per i Cittadini  per il 2016

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Strand 1 – Memoria Europea

Priorità generali del programma:

1 – OSTRACISMO E PERDITA DELLA CITTADINANZA SOTTO I REGIMI TOTALITARI: TRARRE UN INSEGNAMENTO PER I TEMPI ATTUALI 

L’ostracismo è stato utilizzato dai regimi totalitari come un modo di neutralizzare le persone ritenute una minaccia e come mezzo per rafforzare la propria influenza sul resto della popolazione attraverso il terrore. Esso, giustificato da ideologie fuorvianti e sostenuto da una propaganda ingannevole, da normative scorrette e da strutture repressive, ha permesso a questi regimi di nascondere omicidi di massa o di far scomparire i potenziali oppositori.

I progetti candidati potranno interrogarsi sui seguenti quesiti:

  • quando si può ritenere che una categoria della popolazione subisca ostracismo?
  • come riconoscere la creazione di un “capro espiatorio” e decostruire il discorso che porta alla segregazione e all’emarginazione?
  • come fronteggiare i discorsi politici che usano le paure, i pregiudizie l’odio nei confronti di alcune categorie della popolazione, come al giorno d’oggi gli “stranieri” o gli “immigrati”, e come possiamo contrapporvi contro-argomentazioni?
  • come lottare contro l’incitamento all’odio diffuso attraverso i social media e internet?
  • quali sono gli strumenti educativi e giuridici a livello nazionale e dell’UE per combattere il razzismo e la xenofobia (come l’antisemitismo, l’ostilità verso i rom, l’islamofobia), come anche l’omofobia e l’ostracismo nei confronti di altre minoranze?

2 – SOCIETÀ CIVILE E PARTECIPAZIONE CIVICA SOTTO I REGIMI TOTALITARI

 

Basandosi sulle esperienze totalitarie, progetti possono sviluppare una riflessione sugli abusi e sulle distorsioni dei riti democratici, avvenuti segnatamente per mezzo della propaganda e dei mezzi di informazione ufficiali, concentrandosi sulle differenze tra falsa democrazia e democrazia reale e sottolineando i vantaggi di una società civile viva, forte e indipendente.

L’obiettivo è dimostrare che le organizzazioni della società civile costituiscono un nesso indispensabile tra i cittadini e le istituzioni e che svolgono un ruolo importante nei regimi democratici per raggiungere i cittadini e far arrivare le loro idee fino al livello politico.

3 – TRANSIZIONE DEMOCRATICA E ADESIONE ALL’UNIONE EUROPEA 

 

I progetti finanziati nell’ambito del Programma possono analizzare il modo in cui la prospettiva di adesione all’Unione Europea ha influenzato le pratiche e gli standard democratici di ex regimi autoritari o dittature, come pure riflettere inoltre sul ruolo dell’adesione all’Unione Europea nel processo di transizione democratica. I progetti che sviluppano questa priorità si devono in particolare soffermare sulle manifestazioni storiche, i tornanti o le fasi che hanno caratterizzato questo lento processo di trasformazione, sottolineando in quali modi essi hanno contribuito a superare il passato, a conseguire l’obiettivo finale di “tornare in Europa” e a costruire il futuro.

I progetti devono mettere in evidenza quali sono stati i fattori chiave di questo processo e sottolineare le difficoltà incontrate o quelle che ancora esistono, soprattutto dopo l’eliminazione della condizionalità pre-adesione e l’adesione all’UE.

 

4 – PRIORITÀ SPECIFICHE il 2016: 

  • 1936 Inizio della guerra civile spagnola
  • 1951 Adozione della convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati in relazione con la situazione dei rifugiati in Europa dopo la seconda guerra mondiale
  • 1956 Mobilitazione politica e sociale in Europa centrale
  • 1991 Inizio delle guerre in Iugoslavia

 


Strand 2 – “Impegno democratico e partecipazione civica”

Priorità generali del programma:

 

1 – LOTTARE CONTRO LA STIGMATIZZAZIONE DEGLI “IMMIGRATI” E COSTRUIRE CONTRO-NARRAZIONI PER INCORAGGIARE IL DIALOGO E LA COMPRENSIONE RECIPROCA

Al giorno d’oggi nel dibattito politico è regolarmente praticata, soprattutto da movimenti estremisti e populisti, la stigmatizzazione degli “stranieri”, degli “immigrati” o delle “le minoranze”.  Il Programma “Europa per i cittadini” finanzia progetti volti a incoraggiare il dialogo interculturale e la comprensione reciproca attraverso la partecipazione di cittadini europei insieme eventualmente a cittadini di Paesi Terzi che soggiornano legalmente nell’UE.

I progetti devono contribuire a superare gli stereotipi sui migrantidecostruendo i processi passati e presenti di cittadinanza europeastigmatizzazione  e promuoveranno inoltre la tolleranza e il rispetto dei valori comuni, utilizzando contro-narrazioni per creare una più corretta percezione dei cittadini dei Paesi Terzi da parte dei cittadini dell’Unione Europea.

 

2 – COMPRENDERE E DISCUTERE L’EUROSCETTICISMO

L’euroscetticismosi tra diffondendo progressivamente negli Stati membri. In quest’ottica, si invitano i candidati a elaborare progetti che riflettano sulla comprensione dell’euroscetticismo e stimolino la discussione sulle sue conseguenze per il futuro dell’Unione europea.Allo stesso tempo, i progetti sono invitati a illustrare i vantaggi delle politiche dell’Unione Europea, riconoscere le difficoltà incontrate e le sfide future, nonché a presentare i risultati ottenuti e il costo di un’eventuale Europa non più unita.

3 – DIBATTITO SUL FUTURO DELL’EUROPA

Come rivelato dal succitato diffondersi dell’euroscetticismo, i cittadini europei non hanno sempre una concezione positiva dell’attuale Unione Europea. Pertanto, è fondamentale raccogliere l’opinione dei cittadini su quale Europa vogliono e che cambiamenti ritengono opportuni.

Tale dibattito dovrebbe fondarsi sugli insegnamenti tratti dalla storia e, in particolare, sui risultati concreti conseguiti dell’Unione Europea; inoltre la riflessione dovrebbe anche offrire nuovi messaggi e discutere le azioni intraprese dall’Unione europea, sia quelle interne per rafforzare la sua coesione sociale, economica e politica, sia quelle a livello internazionale per mantenere il suo ruolo di leader in un mondo sempre più globalizzato.

 

I progetti dovrebbero quindi favorire e incrementare la partecipazione civica e democratica a livello di Unione, promuovere la raccolta delle opinioni dei cittadini europei e dei cittadini dei extra-UE regolarmente soggiornanti in Europa sulle politiche comunitarie, sfruttando appieno il potenziale offerto dalle nuove tecnologie digitali.

Il dibattito non dovrebbe essere limitato a chi già sostiene l’idea dell’Unione europea, ma raggiungere i cittadini che rifiutano o mettono in discussione l’Unione europea e le sue realizzazioni o che sono indifferenti all’argomento.

4 – LA SOLIDARIETÀ IN TEMPI DI CRISI

Il concetto di solidarietà si riferisce solitamente al sostegno reciproco all’interno di un gruppo unito dagli stessi interessi o valori ed è strettamente legato ai concetti di generosità, reciprocità e responsabilità. I progetti dovrebbero interrogarsi sul significato della solidarietà per un soggetto politico composto da stati-nazione come l’Unione Europea, soprattutto in un contesto di crisi, economica, sociale e identitaria. In particolare, potranno soffermarsi su quali sono i limiti legali, politici, economici, financo etici, della solidarietà europea.

Attraverso i loro progetti, i candidati sono invitati a considerare i meccanismi di solidarietà esistenti all’interno dell’UE, riflettendo sui settori in cui tali meccanismi comuni potrebbero essere utili e sviluppati come tali. Essi prenderanno inoltre in considerazione altri possibili canali di solidarietà europea come il volontariato, le donazioni, le fondazioni, le organizzazioni della società civile, le associazioni di beneficenza, il finanziamento collettivo (crowdfunding) etc.

In questi progetti, i cittadini devono avere la possibilità di approfondire e discutere il valore aggiunto dell’intervento dell’Unione Europea in tempi di crisi, quando le risposte nazionali appaiono insufficienti, sottolineando nel contempo le contropartite e i limiti di tali meccanismi di solidarietà in termini di responsabilità e costi finanziari. Essi contribuiranno a superare la percezione nazionale della crisi promuovendo una comprensione reciproca della situazione e attraverso la creazione di sedi in cui si possa discutere in modo costruttivo delle soluzioni comuni.


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